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TENUTA VORA – ROSSO – IGT SALENTO – PRIMITIVO 100%
TENUTA VORA – ROSSO – IGT SALENTO – PRIMITIVO 100%
€8.00
TENUTA VORA – ROSSO – IGT SALENTO
PRIMITIVO 100% – 13,5 – 14,5 % Vol.
Vino dal colore rosso rubino intenso con riflessi porpora; ha aroma invitante di more selvatiche e prugne, frutti tipici delle campagne del vigneto d’origine; in bocca è vigoroso, signorile e la tipica morbidezza conferma le caratteristiche varietali.
Abbinamento: ottimo con carni rosse alla brace e formaggi a media e alta stagionatura
Temperatura di servizio: 16–18°C
Vitigno: Primitivo
Epoca di vendemmia: terza decade di settembre
Sistema di allevamento: cordone speronato
Resa per ettaro: 90 q.li
Ceppi per ettaro: 4500
Terreno: a struttura argillosa, di varia profondità e composizione, con presenze calcaree, tufacee e sabbiose, poste sopra un basamento calcareo, in zone dai 30 ai 70 metri sul livello del mare
Vinificazione: in contenitori d’acciaio a temperatura controllata (25–28°C) da uve diraspate. Macerazione delle bucce sul mosto per 6/7 giorni. Pressatura soffice
Affinamento: in acciaio, breve passaggio in barriques e 6 mesi in bottiglia
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Categoria: VINI DEL SALENTO
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LA STORIA
La Puglia è una regione del sud Italia affacciata sul versante adriatico che, con i suoi 105 mila ettari di superficie vitata, ricopre ad oggi un piccolo ruolo nel vasto panorama della viticoltura italiana: l’attenzione dei produttori verso la produzione, che in passato era rivolta alla quantità, si sta man mano spostando verso una maggiore qualità. La viticoltura in Puglia risale al periodo precedente ai Fenici, prima del 2000 a.C.. Furono tuttavia i commercianti fenici a introdurre nuovi vitigni e tecniche di produzione più sviluppate. Con i Greci, la viticoltura pugliese continuò ad espandersi, fino all’intero periodo dell’Impero Romano e oltre. Nel XIX secolo, la produzione vitivinicola pugliese non si arresta, ma cresce ulteriormente: infatti con la diffusione della fillossera, la produzione vinicola in tutta l’Europa subisce un brusco calo e i commercianti europei, e soprattutto francesi, iniziano ad acquistare consistenti quantitativi di vini pugliesi fino all’arrivo anche qui di questo parassita animale. I vigneti pugliesi sono dominati in maniera incontrastata dai vitigni a bacca rossa, che ricoprono più dell’80%. I vitigni che regnano nel territorio vitivinicolo della Puglia sono negroamaro e primitivo, seguiti da bombino bianco e nero, trebbiano toscano, uva di Troia, sangiovese, montepulciano, malvasia nera. Oltre alle 4 Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG), la Puglia include 28 Denominazioni di Origine Controllata (DOC), il più alto numero di DOC in Italia dopo la Toscana. In tutto il territorio pugliese è possibile produrre la DOC Aleatico di Puglia. A nord, in provincia di Foggia, si trovano le DOC Tavoliere, San Severo, Cacc’è mmitte di Lucera e Orta Nova, mentre nella provincia di Barletta-Andria-Trani abbiamo le DOC Rosso di Cerignola, Barletta e Moscato di Trani. In provincia di Bari, sorgono le 3 DOCG Castel del Monte Bombino Nero, Castel del Monte Nero di Troia Riserva, Castel del Monte Rosso Riserva, con la relativa DOC di ricaduta Castel del Monte - in comune con la provincia di Barletta-Andria-Trani -, oltre alle DOC Gravina e Gioia del Colle. Nella parte sud, tra Brindisi, Taranto e Lecce, troviamo tante DOC che ricoprono zone di produzione molto piccole, quali Negramaro di Terre d’Otranto, Terra d’Otranto, Locorotondo, Martina Franca, Ostuni, Colline Joniche Tarantine, Brindisi, Lizzano, Salice Salentino, Squinzano, Leverano, Copertino, Nardò, Galatina, Alezio e Matino. In questo territorio, inoltre, emerge la quarta DOCG della regione: il Primitivo di Manduria Dolce Naturale, con la relativa DOC Primitivo di Manduria Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideri
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Il Susumaniello è un vitigno a bacca rossa autoctono della regione Puglia, coltivato prevalentemente nella zona del Salento, nella provincia di Brindisi. Il Susumaniello deve il suo nome così curioso al fatto che il vitigno, specialmente nel suo primo decennio di vita, è molto produttivo, tanto da caricarsi in modo quasi spropositato di grappoli di uva, proprio come un “somarello”.
Un vitigno che, insieme al Negroamaro, rappresenta la storia vitivinicola e soprattutto dei vitigni, del terroir della storia del Salento, ne rappresenta la radice. Il Susumaniello era infatti presente nel sistema ad alberello del Salento in una percentuale del 20%, laddove il negramaro occupava il restante 80%.


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Il Negroamaro è conosciuto anche come Negro Amaro o Niuru Maru, Nicra Amaro o Nero Leccese e ha scelto come sua isola felice il Salento, dove è il protagonista assoluto dei rosati salentini e di rossi di grande fascino. A differenza del Primitivo, le uve di Negroamaro hanno una quantità maggiore di zuccheri, e questo, durante la fermentazione alcolica, rende i vini corposi ma allo stesso tempo morbidi, e questa caratteristica lo rende uno dei vini rossi pugliesi più venduti nel mondo. I vini ottenuti, vinificati in purezza, sono quasi impenetrabili, hanno un caratteristico colore rosso rubino intenso tanto scuro da sembrare nero. I loro profumi sono marcatamente fruttati, di more, frutta rossa e frutti di gelso di colore nero, con leggeri sentori di tabacco. Il gusto è intenso e persistente, con una piacevole nota amara (da cui il nome dialettale Niuru Maru, nero e amaro appunto) e l’impatto al palato è particolarmente vellutato. Le caratteristiche tipiche del Negroamaro e la sua piacevolezza fanno sì che con altri vitigni come la Malvasia Nera faccia parte di importanti denominazioni come la Salice Salentino Doc e la Doc Leverano. Inoltre, è spesso utilizzato in purezza per i vini, come accade per il Maime, il rosso della tenuta Tormaresca di Marchesi Antinori che è stato spesso premiato con i tre bicchieri dal gambero rosso. Nella vinificazione in rosato, al contrario, dà vigore e gusto fruttato ai vini prodotti, contribuendo a fare dei rosé del Salento i vini rosati italiani più famosi al mondo, con in testa il Five Roses di Leone de Castris e i vini di Schola Sarmenti. Ma come abbinare un buon vino Negroamaro? Questo vino rosso pugliese ama gli abbinamenti con la tradizione culinaria locale, dalle polpette di agnello alla carne alla brace, dai piatti a base di carne di cavallo fino ai formaggi stagionati. Questo vino rosso è ideale con le pietanze dal gusto ricco come la selvaggina, i ragù di salsiccia e con carne di maiale e le carni alla griglia in genere. Perfetto inoltre con la polenta con salsiccia e funghi, le tagliatelle al cinghiale e il maialino al forno con patate! Scegli adesso i nostri vini rossi e inizia dal Salento: non aspettare a comprare il tuo Negroamaro online!
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