BIANCO FRIZZANTE – IGT SALENTO – VERDECA E FIANO

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BIANCO FRIZZANTE –  IGT SALENTO

VERDECA E FIANO, ALC. 11,5 % Vol.

Vino dal colore giallo paglierino-verdolino luminoso, con fine e persistente perlage; ha profumi floreali di sambuco e fiori di pesco; al palato, netta sensazione di freschezza e nota aromatica; retrogusto persistente.

Abbinamento: Cucina di pesce, formaggi freschi, primi piatti delicati
Temperatura di servizio: 7–10°C
Vitigni: Verdeca e Bianco di Alessano
Epoca di vendemmia: terza decade di agosto
Sistema di allevamento: cordone speronato
Resa per ettaro: 100 q.li
Ceppi per ettaro: 5000
Terreno: a struttura argillosa, di varia profondità e composizione, con presenze calcaree, tufacee e sabbiose, poste sopra un basamento calcareo, in zone dai 30 ai 70 metri sul livello del mare
Vinificazione: pressatura soffice con fermentazione dei mosti a temperatura controllata
Presa di spuma: Charmat lungo per 50 giorni

Categoria:

Descrizione

Tutto quello che devi sapere sul Vino BIANCO frizzante

Un vino frizzante è un vino che contiene per definizione anidride carbonica.

Tuttavia non si può confondere con gli spumanti, che pur avendo all’interno le tipiche bollicine, sono nettamente diversi non solo per legge, ma anche per le caratteristiche organolettiche proprie di ognuno.

Secondo la normativa europea (Reg. CE 479/08) recepita in Italia, un vino frizzante (naturale) è: “il prodotto che, conservato alla temperatura di 20 °C in recipienti chiusi, presenta una sovrappressione, dovuta all’anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione in soluzione, non inferiore a 1 bar e non superiore a 2,5 bar”.

Sempre lo stesso Regolamento definisce spumante: “il prodotto ottenuto dalla prima o dalla seconda fermentazione alcolica di uve fresche, di mosto di uve, di vino, caratterizzato alla stappatura del recipiente da uno sviluppo di anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione e che, conservato a 20° in recipienti chiusi, presenta una sovrappressione non inferiore a 3 bar dovuta all’anidride carbonica e per il quale il titolo alcolometrico totale delle partite (cuvée) destinate alla sua elaborazione non è inferiore a 8.5% vol”.

Dunque vino frizzante e spumante sono molto simili con la differenza principale dovuta alla sovrappressione.

Come si produce un vino frizzante?

Il primo grande punto su cui riflettere è la tipologia di vino frizzante che può essere naturale o artificiale, una tipologia comune anche per quel che riguarda gli spumanti.

Un vino frizzante naturale, come la stessa parola suggerisce, non prevede l’aggiunta di anidride carbonica.

Quando una parte dello zucchero si trasforma in alcol viene interrotta la fermentazione per permettere poi che la stessa continui poco alla volta nel vino imbottigliato.

L’anidride carbonica presente nelle bottiglie deriva dalla fermentazione dello zucchero residuo ed uscirà solo a stappatura.

vini spumanti o frizzanti artificiali sono ottenuti addizionando nel vino anidride carbonica, per mezzo molto spesso di bombole di gas  e poi sottoposti a imbottigliamento isobarico, ovvero un sistema per cui si crea una pressione uguale al vino da imbottigliare, per evitare eventuali perdite di gas.

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